Program
2022

Saturday, 10 June 2023 22:00

Il Festival

Le novità PFF59

Pesaro Vision Pro
di Pedro Armocida

Indossate il visore analogico della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema con i suoi fenomeni oramai paranormali come la proiezione non in un solo tipo di pellicola, 35mm, ma anche in 16mm e in Super 8. Eventi riproducibili solo dal vivo. La Mostra, nata storicamente come cosiddetto “antifestival” nel 1965, percorre ancora, caparbiamente, la sua gloriosa traiettoria che la vede diversamente festivaliera, interruzione della quotidiana overdose di immagini, luogo di esperienze culturali dotate di senso. Il digitale, il numerico è il presente del futuro, ovviamente da abbracciare, ma la pellicola impressionata ci riporta a una fisicità che è una pratica ancor prima di un’estetica: ecco il workshop Super 8! Ma, in questo senso, potremmo proseguire a lungo con questa edizione numero 59 e la sua teoria di 16mm (Rosalind Nashashibi, Prospettiva Argentina), di Super 8 (Milena Gierke e il workshop con Pablo Marín) e di 35mm (La vela incantata).
Il percorso critico che seguiamo si muove dalla ricerca, analisi e studio, del cinema più sperimentale del passato, attraverso le Lezioni di storia sugli esperimenti al di là del Muro (quest’anno Polonia, Ungheria e Romania), per passare a quello del futuro evidenziato dal Concorso Pesaro Nuovo Cinema con tutti i suoi formati eterogenei.

È una linea di critica cinematografica senza soluzione di continuità che esprime il dna della Mostra a cui ci preme ogni anno tornare. È il cuore pulsante di una ricerca culturale che non vuole essere unica, che non vuole essere in contrapposizione con altre proposte (un po’ forse sì…), ma che ha l’ambizione di tracciare un solco. Replicabile.
La Mostra la trovate tutta in queste pagine, testimonianza di un’attività editoriale che continua a generare studi e approfondimenti sul cinema: la monografia su Giuseppe Tornatore, edita da Marsilio, è l’ottantacinquesima della collana Nuovocinema creata da Lino Miccichè che, con Bruno Torri a cui va il saluto più affettuoso e riconoscente, ha fondato la nostra manifestazione. Se oggi siamo ancora qui è grazie sia a loro che a tutte le persone che lavorano spassionatamente alla Mostra ma anche alle istituzioni che credono in noi e ci sostengono economicamente, come la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, la Regione Marche e il Comune di Pesaro con il quale abbiamo intrapreso un lungo viaggio che ci porterà, l’anno prossimo, a festeggiare Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024.
Arrivederci all’edizione numero 60!

 
 

Manifesto PFF59 by Luca Lumaca

Sigla e illustrazione poster

di Luca Lumaca.

Regia e soggetto Luca Lumaca
Montaggio Matteo Bombarda
Correzione colore Davide Polato
Sonorizzazione Luca Giovanardi

«Alla base dell’idea della sigla c’è la scomposizione del logo del Festival nelle tre forme geometriche semplici che lo compongono: un triangolo, un quadrato e un cerchio. Nella mia visione, le tre forme diventano i simboli di tre inquadrature di tre possibili tipologie di film ambientati in tre possibili location riconducibili alla riviera adriatica: il quadrato l’ho immaginato per una scena in spiaggia tratta da un dramma, il cerchio per una scena in una pineta tratta da una commedia e infine il triangolo per una scena nel cinema tratta da un’opera di metacinema.
Per me, il festival di Pesaro riesce a mettere insieme queste anime di narrazione così diverse, esattamente come la mano della ragazza fuori campo nella mia sigla, che, alla fine, mette insieme le parti, ovvero le tre forme geometriche che ricompongo in un tutt’uno il logo del festival.
Per la realizzazione del video ho voluto inserire diverse trovate tecniche per la creazione delle immagini, come la grafica composta in maniera fisica, analogica, direttamente inserita nelle riprese. Ad esempio, la grafica del cartello finale, creata con una lavagna con le coste di feltro come quelle che apparivano nei bar fino alla fine degli anni ’80. Un’altra idea tecnica è il gioco di doppie riprese con doppio fuoco per realizzare le scene con i simboli geometrici» (Luca Lumaca).

Luca Lumaca

Luca Lumaca è nato a Modena nel 1978. Dal 1997 svolge l’attività di fotografo e da allora lavora nel campo della pubblicità per importanti aziende italiane e internazionali.
Dal 2001 immagina e crea video musicali e commerciali. Negli anni ha lavorato a più riprese con la scena indipendente italiana, pubblicando per vari artisti clip che hanno totalizzato milioni di visualizzazioni sulle piattaforme web. Molte di queste produzioni sono state premiate più volte per il loro valore creativo e hanno trovato spazio in mostre e festival di settore. L’immaginario delle sue creazioni è spesso iperpop, contemporaneo e sperimentale, sempre votato alla ricerca tecnica, con un occhio alle tematiche politiche e sociali. L’opera di Lumaca è stata oggetto di un Focus di approfondimento della Mostra nel 2022.

TUTTE LE PROIEZIONI
SONO GRATUITE

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